L’integrazione al minimo è la somma aggiuntiva alla pensione per chi ha un assegno previdenziale che non raggiunge l’importo minimo previsto.
Il trattamento si rivolge a quei pensionati che hanno diritto all’assegno pensionistico la cui somma non riesce a conseguire l’importo minimo previsto dalla legge.
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Integrazione al minimo come funziona
L’integrazione al minimo viene riconosciuta ai pensionati a cui spetta l’assegno Inps e per ottenere questa aggiunta economica si calcolano i redditi percepiti dal pensionato che corrispondono a quelli considerati nel pagamento dell’Irpef.
Quindi, sono esclusi da questo calcolo:
- l’ammontare del trattamento pensionistico da integrare;
- i Tfr;
- il reddito conseguito dalla casa in cui si risiede;
- per le pensioni nate dal primo febbraio 1994, i redditi frutto di arretrati che sono oggetto di tassazione separata.
Integrazione al minimo importo
L’integrazione al minimo prevede il raggiungimento dell’importo minimo del trattamento pensionistico pari a 598,61 euro per il 2024.
Il pensionato non deve superare il limite di reddito individuale per averlo riconosciuto e se coniugato, non deve oltrepassare anche il limite reddituale in coppia con il coniuge.
Tali limiti reddituali da non superare per ottenere l’integrazione al minimo della pensione intera sono:
- 7.384 euro euro annui di reddito individuale per chi è pensionato da prima del 1994;
- 7.384 euro euro annui e 29.533 euro annui di reddito di coppia per chi è andato in pensione nel 1994;
- 7.384 euro euro annui e 22.150 euro annui di reddito di coppia per chi è pensionato solo dopo il 1994.
Invece, non spetta l’integrazione al minimo a coloro che superano:
- il reddito annuo individuale di 14.657,24 euro per chi è andato in pensione prima del 1994;
- 14.657,24 euro di reddito individuale ed i 29.314,48 euro di coppia per chi è andato in pensione dopo il 1994.
Riassumendo, percepirà l’integrazione al minimo piena della pensione il pensionato che ha 6.816,55 euro annui di reddito individuale e l’importo aggiuntivo diminuirà fino allo zero all’avvicinarsi dei 13.633,10 euro.
Stesso discorso per gli sposati che otterranno l’integrazione piena se posseggono un reddito di coppia di 27.266,20 euro e si ridurrà fino allo zero all’avvicinarsi dei 34.082,75 euro, salvo il rispetto dei sopracitati limiti di reddito individuale da non superare.